martedì 20 giugno 2017

qualcosa di molto speciale

è poco più di un anno che non scrivo qui e il fatto che, se tutto va come deve, a breve potrei raccontarvi qualcosa di molto speciale mi ha riacceso il prurito di farlo.
mi è mancato fin qui non per pigrizia e men che meno per mancanza di argomenti, bensì per togliere qualche millibar alla pressione sempre più forte che i social impongono al dovere di cronaca.
un post al giorno, all'ora, al minuto.
l'ho fatto anch'io.
lo faccio anch'io e continuerò a farlo perchè è utile e, per come lo faccio io, anche un pò mi diverto.
soltanto non qui.
perchè qui ci viene chi ci tiene e chi vuole approfondire, chi pensa che qui si stia raccontando qualcosa.
chi pensa che qualcosa di speciale sia in corso da un pò (vedi post precedenti).
questo è il motivo.
perchè pensare che qualcosa di speciale stia sempre per arrivare è un pò una rottura di coglioni, diciamocelo.
sempre qualcosa dietro l'angolo, non avete idea di cosa stiamo combinando, spaccheremo tutto, alert!, brand new something.
e quindi sbuffo un pò perchè la nozione di tempo che utilizziamo è (al netto del fatto che si può dire in pubblico essere circolare) noiosa e inutile alla bellezza.
la bellezza chiede tempo.
una cosa è il momento presente (sempre sia lodato), un'altra è l'ossessione di cronaca e il presenzialismo alla stessa.
due coglioni.
le storie sono raccontabili perchè si riferiscono a qualcosa di speciale, reale o inventanto che sia, già successo.
passato.
dai, non è difficile.

una cosa è sicura: non è malinconia d'accatto e neanche (fidatevi) captatio benevolentiae.
è ricordarsi come si sono uniti i puntini per arrivare fin qui.
probabilmente serve a me più che a voi ma questo non mi toglie il sospetto e la speranza che quello che segue potrebbe esservi gradito.
pensate alle musicassette TDK da 90'.
le chiamavamo compilation e speravamo ci avrebbero fatto limonare.
qua ve ne ho fatte due ore e rotte più un piccolo piccolo film.
limonare zero, lo so.
le canzoni sono in ordine di tempo.
appunto.