domenica 6 dicembre 2015

eoni

l'ultima cosa scritta qui risale a quando presentai il disco "Azimuth".
pochi mesi dopo sono il tempo reale, eoni quello percepito.

ma mi affido alla disciplina di tornare a raccontarvi i tratti salienti nella speranza di (nell'ordine):
- fare ordine, cristo, fare ordine;
- farvi cosa gradita se non addirittura interessante;
- far ballare la scimmia, un pò, perché scrivere continua a piacermi parecchio.

poco dopo la première Turbogolfer, di cui sopra, mi trovo impegnato nelle musiche per un progetto/film colossale nelle ambizioni ma umilissimo ed estremamente preparato nelle persone che lo stanno realizzando da anni, i due autori e registi Sam Madrigal e Daniel Arvizu.
insieme ad un manipolo di fratelli in luglio registro alcune parti delle musiche che comporranno la colonna sonora di questo film.
al momento il film è quasi pronto per l'uscita ufficiale ma per ora voglio presentarvelo con  questo trailer e con il sito (molto ben fatto, a onor del vero).
ecco a voi THE ORIGINS OF MUSIC (se ci cliccate sopra andrete al sito, invece il trailer è qui sotto)


The Origins of Music - Stefan Koelsch from Daniel B. Arvizu on Vimeo.

durante il mese passato in Inghilterra (agosto)  io e Sarah, senza alcuna premeditazione, suoniamo al South Sea di Sheffield, twice, e nei tre giorni necessari al ritorno a Milano ci fermiamo da Alfonso De Grandis a Londra (Dalston Junction, a trentadue metri dal Cafè Oto) e nel suo studio registriamo questa meravigliosa e pugliese canzone (che uno dice "che cazzo ci vai a fare nel regno unito se non per registrare canzoni pugliesi?")



i traumi del ritorno in questo maledetto paese (ma benedetta città) abbiamo cercato di superarli facendo finta di essere altrove, precisamente NY e Giappone.
infatti tempo poche settimane (reali) tramite i cari benefattori e appassionati Daniele Mamoli e Bruno Kleinefeld, prende vita una band che si è manifestata come una fiammata di enormi proporzioni nel club milanese chiamato Masada (a breve capirete l'ironia) il 10 novembre.
il progetto si chiama SPIRITSONGS [tuttoattaccato] ed è formato da me, Sergio Quagliarella, Shanir Ezra Blumenkranz (contrabbasso e oud) e Brian Marsella (pianoforte e keys) entrambi quest'ultimi provenienti da quell'ambientino culturale (Lower East Side, Manhattan) creato da John Zorn e che negli ultimi 20/25 anni ha semplicemente dettato le regole di come si suona quasi tutta la musica che mi interessa suonare da quando suono i suoni.
Shanir e Brian sono due tra i musicisti più fighi con cui abbia mai condiviso il palco.
nient'altro da aggiungere.
il resto lo aggiunge Shanir nel video.
holy shit!
amazing!
qui le foto di Laura Majolino, trascendente ritrattista.
ecco uno dei teaser tratti dal film documentario di Giorgio Carella "Spiritsongs" che in poco meno di venti minuti descrive perfettamente l'atmosfera:




come dicevo, l'altro luogo è il Giappone.
abbiamo infatti ricevuto le copie del disco NIPPON ELDORADO KABARETT e abbiamo iniziato a diffondere la notizia.
lo presenteremo sempre in Salumeria il 13 gennaio.
le due cantanti autrici dei brani originali hanno reagito (dal Giappone) in un modo piuttosto felice e inaspettato.
Mishio Ogawa, incontrata da Giovanni Venosta in loco, scrive su fb qualcosa tipo "ma voi siete fuori a riarrangiare i miei brani! questo disco è fichissimo! da comprare!".
Haco invece, che probabilmente verrà in tour in Europa il prossimo settembre, ha chiesto di fare i concerti insieme a noi.
bomba.


il punto è che, sempre per mano dell'inarrestabile Giovanni, il disco ha raggiunto anche Chris Cutler, colui che con la ormai proverbiale sconsideratezza commerciale (detta anche lungimiranza culturale) a suo tempo pubblicò gli artisti originali.
per intenderci, per chi fa questo tipo di musica Chris Cutler è tipo il Dalai Lama.
ecco cosa scrive del nostro disco sul sito della sua leggendaria etichetta, la ReR Megacorp:

"This is a remarkable item in every respect. Giovanni, with an exceptional band, delivers an increasingly extraordinary programme of After Dinner, Wha Ha Ha and the Haniwa Allstars covers. This is already great music but the Sonata Island’s performances are different enough – and present enough – for me to say that the band makes the material completely their own. Everyone plays like a virtuoso, negotiating a lot of tricky twists and arrangements without showing off - and special plaudits to singer, Sarah Stride’s impressive Japanese. In addition this is a live recording with all the plusses and none of the minuses, sounding as good as any studio recording, just livelier. An astonishing achievement all round. Just buy it."

come scrivevo ieri su fb, ora il problema sarà togliermi questo sorriso di cazzo dalla faccia.
se mi incontrate abbiate pazienza, ad un certo punto se ne andrà.

comunque, per chiudere il cerchio, il disco "Azimuth" l'abbiamo ripresentato pochi giorni fa, ovviamente in Salumeria.
Stefano De Crescenzo e Andrea Corbetta erano lì a fare le foto e le hanno fatte sul serio.





le altre potete vederle qui.
al prossimo eone (che potrebbe essere dopodomani).
vostro.
a.